Il bouquet è un accessorio imprescindibile per il grande giorno: la forma, i fiori e i colori rappresenteranno la personalità della sposa, e daranno risalto all’abito, coronandone lo splendore mentre percorrerà la navata per raggiungere il suo sposo.
Ma non è sempre stato così. Sembra, infatti, che i primi bouquet fossero presenti già nell’Antico Egitto, ma non di fiori, bensì di erbe aromatiche (tra cui anche l’aglio). Queste erbe dovevano allontanare gli spiriti malvagi affinché non portassero sfortuna e malaugurio ai novelli sposi, ed erano inoltre considerate afrodisiache, per cui la coppia ne mangiava qualche rametto per affrontare al meglio la prima notte di nozze.
A partire dai primi secoli dopo Cristo le erbe aromatiche saranno sostituite dai fiori, ma solo alcuni come i gigli o gli asfodeli, a simboleggiare rispettivamente la purezza e la fine della vita da nubili. Durante il Medioevo, in alcuni ambiti europei, il bouquet era rappresentato da alcuni oggetti che la sposa teneva tra le mani, come uno spillone per capelli, un ditale, o ago e filo, a ricordare i futuri compiti della donna una volta sposata.
È solo nel XV secolo, grazie ai Crociati che importarono la tradizione dei fiori d’arancio dal mondo arabo, che il bouquet inizia ad essere solo di fiori. Il significato dei fiori d’arancio come simbolo del matrimonio deriva da una romantica leggenda, che potete leggere
qui.
Col passare dei secoli, come sappiamo, si iniziano ad utilizzare anche altri fiori per adornare il bouquet da sposa, alcuni scelti perché il loro significato potesse essere di buon auspicio alla coppia. Il nastro, infine, doveva essere legato con un doppio nodo per scongiurare l’infedeltà del marito.
Andiamo ora a conoscere le forme del bouquet da sposa, e i consigli per abbinarlo all’abito giusto.