con le loro caratteristiche tradizioni.
Ogni bimbo inoltre, portava con sé un cestino, che gli sposi dovevano riempire di confetti,
un pedaggio che lo sposo doveva pagare per portare via la ragazza dal loro paese.
il quale ostruiva il passaggio verso la nuova casa.
Al di là dell’arco, la suocera attendeva la coppia,
e aveva il compito di sciogliere il nodo e permettere loro l’ingresso nella nuova dimora,
con l’augurio di una vita matrimoniale feconda e serena.
le spose piemontesi dovevano stare attente a non scegliere il mercoledì per il loro matrimonio. Recita un famoso detto infatti, che “sposa mercolina, anche tra cento non ne indovina”.
gli amici degli sposi usavano tracciare due “strade”, dalle case delle famiglie dei rispettivi sposi,
fino alle case dei rispettivi ex!
Il tutto con della segatura, per “asciugare le lacrime di chi è stato respinto”.
Qualora la rottura fosse stata particolarmente dolorosa, o la relazione precedente molto importante, usavano addirittura lasciare sull’uscio dello sfortunato ex un ceppo,
ad indicare che quella persona era stata lasciata in tronco.
il mattino dopo la prima notte di nozze,
lo sposo doveva togliere tutti i puntelli per evitare di venire deriso dai ragazzi del paese.