The Other Wedding…
L’altro matrimonio.
Ok, ma in che senso?
Forse ad una prima lettura può richiamare un concetto un po’ strano,
come se ci fosse qualcosa di nascosto o di minore importanza.
In realtà, non è affatto così, anzi!
“L’altro” vuole indicare un nuovo modo, diverso, di vedere il matrimonio.
Più accumulo esperienza in questo settore,
più mi rendo conto di quanto bisogno ci sia
di dare voce a tutte le personalità fuori dal comune.
L’Italia è infatti un paese magnifico,
che mi stupisce ogni volta per la sua varietà e ricchezza naturali, culturali ed esperienziali,
ma allo stesso tempo ha un grosso timore delle novità e del “diverso”,
perché è un paese impaurito, che si fonda sulle tradizioni.
Non fraintendermi, io adoro le tradizioni.
Ci rendono quello che siamo, ci raccontano come popolo, come paese e come persone.
Ma credo che incaponirsi nel volerle rispettare anche quando non ti si addicono,
non sia salutare per la realizzazione personale.
Credo sia giusto conoscerle, rispettarle se ci si sente legati,
ma non vedo perché non si possano modificare dando un tocco personale,
o del tutto ignorarle se non ci appartengono!
Ho sempre fatto molta fatica a trovare cose che mi piacessero,
non solo nella città dove ho vissuto fin da piccola,
ma in Italia in generale…
Per cui ho imparato presto due cose:
a guardare oltre i confini italiani (grazie internet!),
e a farmi le cose da sola.
Ho la fortuna di avere una storia familiare piena di parenti
dalle tipicamente italiane ed invidiate doti artistiche.
Sartoria, pittura, musica, creatività, armonia e senso estetico
hanno sempre “toccato” la mia famiglia,
e per questo sono davvero grata,
perché queste capacità mi hanno permesso di potermi esprimere,
quando non trovavo nient’altro (di già pronto) che potesse farlo.
Ecco perché ho deciso di rivolgermi agli sposi che,
come me, non riescono a trovare quello che fa per loro.
Allora cerco di realizzarglielo io!
Quando una coppia viene da me e mi confida che con alcuni fornitori di matrimonio
non è riuscita a comunicare perché hanno una concezione
troppo tradizionalista e rigida, vogliono imporre loro una visione antiquata,
standard, che stia dentro alle righe…
so che sto facendo la cosa giusta ad offrire loro un altro matrimonio.
Quello che non deve per forza rispettare regole dettate da decenni
e da persone che non li conoscono e che hanno troppa paura del nuovo e del “diverso”.
Come dico sempre…
quello che oggi potrebbe essere considerato un tabù nell’ambito del matrimonio,
perde i suoi connotati scandalosi se lo si presenta nel modo corretto,
ovvero con ricercatezza, rispetto e consapevolezza,
smentendo le apparenze e facendo della diversità una forza creativa!
Spero davvero che questo messaggio arrivi a più personalità insolite possibili,
e spero di poter dare un valido aiuto per i loro matrimoni insoliti!
L’altro matrimonio.
Ok, ma in che senso?
Forse ad una prima lettura può richiamare un concetto un po’ strano,
come se ci fosse qualcosa di nascosto o di minore importanza.
In realtà, non è affatto così, anzi!
“L’altro” vuole indicare un nuovo modo, diverso, di vedere il matrimonio.
Più accumulo esperienza in questo settore,
più mi rendo conto di quanto bisogno ci sia
di dare voce a tutte le personalità fuori dal comune.
L’Italia è infatti un paese magnifico,
che mi stupisce ogni volta per la sua varietà e ricchezza naturali, culturali ed esperienziali,
ma allo stesso tempo ha un grosso timore delle novità e del “diverso”,
perché è un paese impaurito, che si fonda sulle tradizioni.
Non fraintendermi, io adoro le tradizioni.
Ci rendono quello che siamo, ci raccontano come popolo, come paese e come persone.
Ma credo che incaponirsi nel volerle rispettare anche quando non ti si addicono,
non sia salutare per la realizzazione personale.
Credo sia giusto conoscerle, rispettarle se ci si sente legati,
ma non vedo perché non si possano modificare dando un tocco personale,
o del tutto ignorarle se non ci appartengono!
Ho sempre fatto molta fatica a trovare cose che mi piacessero,
non solo nella città dove ho vissuto fin da piccola,
ma in Italia in generale…
Per cui ho imparato presto due cose:
a guardare oltre i confini italiani (grazie internet!),
e a farmi le cose da sola.
Ho la fortuna di avere una storia familiare piena di parenti
dalle tipicamente italiane ed invidiate doti artistiche.
Sartoria, pittura, musica, creatività, armonia e senso estetico
hanno sempre “toccato” la mia famiglia,
e per questo sono davvero grata,
perché queste capacità mi hanno permesso di potermi esprimere,
quando non trovavo nient’altro (di già pronto) che potesse farlo.
Ecco perché ho deciso di rivolgermi agli sposi che,
come me, non riescono a trovare quello che fa per loro.
Allora cerco di realizzarglielo io!
Quando una coppia viene da me e mi confida che con alcuni fornitori di matrimonio
non è riuscita a comunicare perché hanno una concezione
troppo tradizionalista e rigida, vogliono imporre loro una visione antiquata,
standard, che stia dentro alle righe…
so che sto facendo la cosa giusta ad offrire loro un altro matrimonio.
Quello che non deve per forza rispettare regole dettate da decenni
e da persone che non li conoscono e che hanno troppa paura del nuovo e del “diverso”.
Come dico sempre…
quello che oggi potrebbe essere considerato un tabù nell’ambito del matrimonio,
perde i suoi connotati scandalosi se lo si presenta nel modo corretto,
ovvero con ricercatezza, rispetto e consapevolezza,
smentendo le apparenze e facendo della diversità una forza creativa!
Spero davvero che questo messaggio arrivi a più personalità insolite possibili,
e spero di poter dare un valido aiuto per i loro matrimoni insoliti!
Caterina