Sarà questo periodo dell’anno, sarà che è uno dei miei miti preferiti, ma non riesco a non pensare a come potrebbe essere un matrimonio ispirato a Ade e Persefone e alla loro storia senza tempo.
E quindi ho deciso di fare questo gioco con te e di provare a immaginare come potrei organizzarlo, quale estetica usare e quale potrebbe essere il risultato.
Però forse tu non hai la più pallida idea di quale sia il mito che coinvolge Ade e Persefone, che li unisce in una storia d’amore oscura e tormentata, ma al tempo stesso affascinante e coinvolgente.
Dunque partiamo dall’inizio e dal mito che ha dato origine a tutte le mie fantasie (e a tutte le classiche storie d’amore).
Partiamo dai personaggi: il primo è Ade, il dio dell’Oltretomba, fratello oscuro di Zeus (non che Zeus fosse particolarmente limpido con il suo vizietto, però procediamo).
Lei invece è Persefone, in origine chiamata Kore, la figlia della dea delle messi, della terra e della fertilità, ossia Demetra.
Kore era una fanciulla bellissima e innocente, che possiamo associare alla leggerezza e all’ingenuità della primavera.
Si trovava insieme alle sue amiche sulle rive di un lago nei pressi di Enna, quando dal profondo del lago cominciarono a fuoriuscire fumo e puzza di zolfo, e infine il carro di Ade dal quale il dio rapì la fanciulla e se la portò giù negli inferi.
Sembrava che la fanciulla fosse sparita nel nulla e Demetra era disperata: la cercò in ogni angolo della terra, e in preda alla sua disperazione di madre smise di far crescere le messi, di rendere fertile la terra e gli esseri umani cominciarono ad avere fame, a soffrire di carestie e di privazioni.
Finché alla fine, dopo aver ricattato il fratello Zeus, scoprì che era stato l’altro fratello, Ade, a rapire sua figlia per farne la sua sposa.
Evidentemente Ade si era innamorato della ragazza e dopo averci pensato a lungo non potè più resistere alla propria passione per lei.
Una volta portata negli Inferi la rese la sua regina e con l’inganno la indusse a mangiare, perché la poveretta dopotutto aveva fame, una melagrana.
Quando finalmente la madre intervenne per portarsela via Kore ne aveva mangiati già sei chicchi e dunque non poteva più lasciare l’Oltretomba.
Sì, perché secondo il mito, e ci sono anche tante altre leggende analoghe nelle diverse culture, una volta assaggiato il cibo dell’Oltretomba non lo si può più lasciare: si è costretti a viverci per l’eternità.
Demetra però non poteva accettare che sua figlia venisse relegata agli Inferi con il più infimo degli dei, e così riuscì a convincere, sempre sotto ricatto, a intercedere per lei: Kore, ormai divenuta Persefone avendo perso la sua innocenza, sarebbe dovuta permanere nell’Oltretomba solo per sei mesi all’anno, sei come i sei chicchi di melagrana che aveva mangiato. Per gli altri sei invece poteva tornare sulla terra con sua madre (in alcune versioni i mesi sono quattro, ma in ogni caso corrispondono ovviamente al periodo autunno-invernale).
Ed è con questo mito che gli antichi spiegarono l’alternarsi delle stagioni, perché in assenza della figlia, Demetra non faceva fiorire i fiori né maturare i frutti o crescere le sementi, ma lasciava che il mondo sprofondasse nell’inverno freddo e sterile.
Quando Persefone tornava da lei, invece, tornava anche la vita, sbocciavano i fiori sugli alberi e maturavano le verdure negli orti e la vita si faceva di nuovo rigogliosa.
Questo mito non solo spiega l’alternarsi delle stagioni, ma è stato anche utilizzato come fondamenta di tutto quel filone di amori tormentati come quello di Cime Tempestose di Cathy e Heathcliff, o di Damon e Elena, o Buffy e Angel, o insomma tutti quelli che ti possono venire in mente.
Amori probabilmente disfunzionali, storie tossiche che non dovremmo prendere ad esempio, ma che inevitabilmente affascinano nel loro tormento e nel loro essere unioni sbagliate e impossibili.
Ebbene, veniamo al dunque: Ade e Persefone si innamorano di un amore senza limiti e confini, nonostante le loro diversità.
Lei diventa la regina degli Inferi, migliore amica di Cerbero ovviamente, e lui cambia per lei (non ci credete, nella realtà non succede), tanto che lei riuscirà a convincerlo a fare tutta una serie di cose, come permettere a Orfeo di portarsi via l’anima di Euridice (ma questa è tutta un’altra storia).
La loro leggenda è fatta di luce e oscurità, di amore e morte, ed è proprio da qui che parte la mia ispirazione per un matrimonio ispirato ad Ade e Persefone.
Per un matrimonio come questo mi vengono in mente due tendenze diverse che si distinguono in due diverse palette colori: la prima prevede una palette calda che gioca con il nero, il grigio e il rosso, che mi richiama la Persefone regina degli Inferi; la seconda gioca di più su una palette fredda, fatta di blu, di nero e di tonalità neutre, che si ricollega alla purezza della giovane Kore e l’oscurità di Ade ancora non del tutto uniti in un’unica storia d’amore.
Come forse sai già, mi piace che i richiami siano sempre impliciti, mai troppo chiari e definiti (come nel caso del matrimonio ispirato a House of The Dragon che ti ho raccontato qui). Perciò giocherei con i pattern e i simbolismi più che con immagini e riferimenti chiari ed espliciti.
Quindi potremmo coinvolgere pattern con la melagrana rossa a contrasto con il fondo scuro, richiami al mondo dei morti in contrapposizione alla vitalità di fiori e frutti.
Si tratta sicuramente di un matrimonio che organizzerei nel periodo tra autunno e inverno, perché possa dare il massimo della propria suggestione, e se dovessi scegliere meglio in autunno, tra ottobre e novembre, quando anche il mondo naturale si veste di questo contrasto tra i colori vivaci dei frutti e quelli spenti e tetri delle foglie, del terreno e dei rami.
Scura infatti dovrebbe essere la mise en place, con tovagliato nero o blu scuro, tovaglioli magari in porpora o nello stesso colore della tovaglia, e poi ci vedrei bene dei tocchi dorati per illuminare e impreziosire tutto l’insieme.
E poi la vita la vorrei vedere fiorire nei centrotavola e attraverso la fiamma viva delle candele.
Tantissime infatti le candele o i ceri che coinvolgerei nell’allestimento, a partire proprio dalla tavola, fino al tableau de mariage o al rito. E insieme alla candele la frutta: grande protagonista dovrebbe essere ovviamente la melagrana spaccata a metà, con quel suo colore sanguigno e i suoi grani preziosi, ma anche il fico, le prugne, le more, o l’uva fragola.
Candelabri e drappi scuri a decorare la sala, a incorniciare sia il tableau de mariage sia la postazione del taglio torta.
E a proposito di torta ovviamente me la immagino scura come la notte e decorata con un tripudio di frutta autunnale.
Per le partecipazioni di un matrimonio ispirato a Ade e Persefone vorrei tantissimo poter usufruire delle illustrazioni di Anette Pirso, in arte Anette Prs, che puoi scoprire nella bacheca Pinterest che ho preparato per te (scorri giù alla fine dell’articolo se sei curiosa e non puoi aspettare).
Per il rito non me ne viene in mente uno preferenziale, perché più o meno mi sembra che nessuno dei riti simbolici che svolgo di solito sia fuori luogo.
Sicuramente mi sono innamorata del portafedi che vedi qui sotto: il ricamo su fondo scuro di una melagrana rossa carminio, magari con degli inserti più luminosi, come perline lucide tono su tono.
E ora veniamo agli abiti e agli accessori.
Premettiamo che per un matrimonio ispirato a Ade e Persefone e alla loro estetica non bisogna aver paura di osare, sia per lei che per lui.
E quindi non limitiamoci ai colori della tradizione, e perché non pensare a un abito per lei proprio nei toni del carminio dal tessuto leggero e fluttuante?
Oppure in nero, con un tessuto più corposo e ricamato con motivi naturali. O ancora torniamo al bianco sporco o allo champagne e ai tessuti leggeri, ma magari anche questi riamati in nero con motivi floreali e associati a tessuti scuri più corposi come quello che vedi in foto.
Oppure, se è la Kore dell’innocenza e della purezza la tua ispirazione, rimaniamo pure sul bianco, giocando o su un tessuto corposo e liscio, con inserti preziosi come la cintura in argento, oppure un abito in una sfumatura di champagne, con tessuto fluttuante e ricami naturali in verde.
Certo, in questo secondo caso incornicerei il tutto con dettagli floreali come un fermaglio per capelli o diversi altri dettagli inseriti nella tua acconciatura, magari non con fiori freschi ma secchi.
In questo caso anche per lui si può spaziare e osare davvero tanto.
A partire da un abito classico ispirato però ad Ade stesso, sui diversi toni del grigio o magari sul grigio scuro con dettagli rossi, come una fascia che avvolge in vita e conferisce un tono unico e austero al completo.
Se non hai paura di osare, anche il completo scuro con il mantello mi sembra molto adatto alla suggestione, oppure rimanere sul classico ma giocare con una camicia originale e dagli inserti preziosi.
Più facile, ma comunque efficace potrebbe essere il completo scuro, dal grigio al nero, fino al blu notte o al bordeaux, con gilet personalizzato con il pattern utilizzato per l’intero design del matrimonio, come quello che ti ho proposto all’inizio con le melagrane.
Ecco, così mi immagino un matrimonio ispirato ad Ade e Persefone e alla loro storia che ha creato il binomio amore-morte.
Un matrimonio in cui luce e oscurità si mescolano, si innamorano e danno vita a qualcosa di davvero unico e straordinario, adatto a questo magnifico periodo in cui il confine tra questo mondo e quell’altro si fa sempre più sottile e il magico, l’istinto e la passione fanno vacillare la nostra razionalità.
Scopri attraverso la bacheca Pinterest che ho creato per te le immagini di un matrimonio ispirato ad Ade e Persefone: la trovi a questo link!
Ti piacciono le ispirazioni gotiche per il tuo matrimonio? Scopri qui le mie idee per un matrimonio ispirato al Conte Dracula!
Grazie per aver letto questo articolo,
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A presto,
Caterina