“Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”
Anticamente la festa di Santa Lucia coincideva con il solstizio d’inverno, quindi il giorno più corto dell’anno.
Il nome Lucia deriva dal latino lux (luce), rendendola quindi la santa protettrice degli occhi e della vista, e donandole il ruolo di scacciare le tenebre e annunciare il ritorno della luce nel mondo.
Nata a Siracusa, il folklore porta la sua luce attraverso Napoli, il nord Italia e poi su fino in Svezia e Norvegia, dove tutt’oggi è celebrata come una delle tradizioni più sentite dell’anno.
Nelle campagne di alcune zone del nord Italia infatti, era diffusa un’usanza solidale: chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte a chi era stato meno fortunato.
La distribuzione avveniva nella notte tra il 12 e il 13 dicembre e da lì si cominciò a parlare di un intervento della Santa.
Nacque così la tradizione dei doni in occasione del giorno di Santa Lucia.
Esattamente come accade per il Natale, l’attesa della Santa è un evento magico per tutti i bambini, che scrivono la loro letterina in attesa che Lucia porti loro i giochi che più desiderano.
Così Santa Lucia passeggia nella notte per le vie della città in groppa al suo asinello, distribuendo i doni ai bambini che sono stati buoni.
Una leggenda popolare svedese poi, narra che durante una carestia apparve una nave luminosa guidata da una donna vestita di bianco: si diceva fosse Santa Lucia, giunta a portare cibo agli affamati.
Per onorarla allora, il 12 dicembre i bambini cucinano dei biscotti allo zafferano. Poi la mattina del 13, la figlia maggiore indossa un vestito bianco e una corona di foglie con 7 candele e, seguita dagli altri bambini di casa, svegli tutti i membri della famiglia offrendo loro i biscotti, simboleggiando così speranza e rinnovamento in un periodo di buio profondo.
In questa occasione viene intonata la canzone “Santa Lucia”, un canto tradizionale napoletano tradotto in lingua svedese!!!
Sì, hai capito bene, quando l’ho scoperto ero davvero incredula! E ovviamente non posso esimermi da lasciarti qui sotto i video.
Inoltre, nel folklore più antico, il 13 dicembre (notte di “Lussi” o “Lussinatta”) si credeva che spiriti maligni, come la strega Lussi, girassero per le campagne e punissero chi non avesse completato i lavori domestici in preparazione al solstizio.
Le famiglie proteggevano le case lasciando luci accese e appendendo simboli protettivi, mentre i giovani si riunivano per vegliare insieme ed evitare i pericoli della notte.
Le tradizioni di Santa Lucia, con il loro simbolismo di luce, rinascita e speranza nel cuore dell’inverno, possono ispirare un matrimonio in questa stagione, creando un’atmosfera accogliente, magica e piena di significato, e un augurio per un matrimonio felice e duraturo.
Ispirandosi alle processioni di Santa Lucia, gli invitati o i componenti del corteo nuziale potrebbero portare candele accese durante l’ingresso, creando una sorta di “sentiero di luce” per gli sposi. Questo sarebbe sicuramente un modo toccante per celebrare la loro unione, richiamando la protezione e la guida della luce.
Come la figlia maggiore indossa la corona con 7 candele, così la sposa potrebbe indossare una corona di fiori e micro lucine per simboleggiare la luce di Santa Lucia, unendo così un tocco simbolico e affascinante.
Le corone vegetali con le candele potrebbero essere utilizzate anche come decorazione dei tavoli ovviamente, creando un’atmosfera romantica e intima, perfetta per un matrimonio.
Inoltre, la tradizione svedese di vegliare durante la notte di Lussi (Lussevaka), mantenendo la luce accesa e festeggiando con musica e cibo, potrebbe tradursi in un ricevimento serale o notturno in cui gli ospiti si riuniscono attorno a fuochi o candele, con canzoni e racconti che rievocano la storia della coppia.
Un elemento conviviale, che invita a restare fino a tardi in un’atmosfera intima e calorosa.
Le antiche tradizioni suggeriscono l’uso di simboli protettivi nelle case durante la Lussinatta, come croci o altri segni per tenere lontane le influenze negative.
Questi simboli potrebbero essere reinterpretati in dettagli decorativi, come incisioni sugli anelli, oppure come elementi grafici, per invocare protezione e buoni auspici e benedire simbolicamente l’inizio di una nuova vita insieme.
Santa Lucia è poi protettrice della vista e portatrice di luce, quindi l’occhio è un elemento perfetto per punteggiare e personalizzare partecipazioni, menù, segnaposto e tutto il coordinato grafico.
Francesco del Cossa, Santa Lucia, 1473-74, tempera su tavola, National Gallery of Art, Washington
Ma gli occhi di Santa Lucia sono anche dei taralli dolci, perfetti quindi per diventare bomboniere o per arricchire e personalizzare il buffet serale, oltre ai Lussekatter (panini dolci allo zafferano), serviti insieme a vin brulé o tisane speziate.
Trovo che il folklore legato a Santa Lucia possa dare un tocco di originalità e bellezza al matrimonio, evocando un senso di rinascita, speranza e comunità, perfetti per un evento che celebra l’unione e l’inizio di una nuova vita insieme.
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Caterina