Per dimostrare che c’è un altro modo di pensare al matrimonio
Oggi ho deciso di raccontarti un po’ la mia storia e cosa mi ha spinto a creare The Other Wedding.
Mi ricordo che quando dovevo scegliere il percorso universitario ero molto indecisa tra architettura, design e pubbliche relazioni.
Sì, perché guardavo Samantha Jones di Sex & the city, una strafiga in carriera, forte, indipendente e sicura di sé, che organizzava delle feste favolose, e pensavo che mi sarebbe piaciuto tantissimo organizzare eventi come lei.
Solo che, all’epoca, non c’era assolutamente nulla che formasse su come diventare un’event o wedding planner e, diciamocelo, nel lontano 2010/2011 questo lavoro in Italia non era molto conosciuto.
Anzi le persone con cui parlavo mi prendevano in giro dicendomi che era un lavoro “da sfigata“.
E quindi scelsi architettura, che mi ha dato un ottimo metodo di lavoro e delle conoscenze che sono davvero utilissime per me ora, ma cavolo che fatica fare per così tanto tempo qualcosa che non senti per niente nelle tue corde!
Dopo l’università, terminato questo percorso lungo e faticoso, mi sono ritrovata in un momento di forte crisi.
Era finito un ciclo durato tutta la mia vita.
Sapevo studiare, e l’avevo fatto per un sacco di tempo, ma che altro?
Avevo capito durante quei 5 anni (veramente già al terzo!) che fare l’architetto non era davvero per me.
E quindi?
Ho pensato: “e ora che ho finito? Cosa farò? Per cosa sono davvero portata? Non ho un talento speciale evidente che porto avanti dalla nascita…Cosa farò della mia vita?”
Non sapevo veramente cosa fare e come uscire da quella situazione, perché abituata sin da piccola ad avere le idee chiare su quali fossero gli step da seguire (e sempre con un piano B pronto).
Mi sentivo turbata, frastornata, disorientata…disperatamente smarrita.
Ho timidamente deciso, allora, di riprendere in mano quel barlume di sogno che avevo:
diventare organizzatrice di eventi.
Nel frattempo il panorama italiano aveva conosciuto Enzo Miccio & co, erano nati tanti corsi e tante realtà attinenti.
Perciò decisi di iscrivermi a un workshop di un pomeriggio tenuto da una famosa wedding planner sarda, per sondare un po’ il terreno.
Mi piacque.
E decisi di approfondire ancora la professione con altri corsi, ovviamente più corposi, e nel giro di 2 mesi mi ritrovai prima a Milano e poi in Sardegna…ero sempre più convinta.
Ora avevo la formazione, mi mancava l’esperienza.
Inutile dire che è stato davvero difficile trovare qualcuno che alla richiesta:
“voglio imparare il tuo mestiere, ti aiuto gratis nei tuoi eventi”,
mi rispondesse di sì.
Per fortuna ho incontrato due ragazze speciali, che mi hanno preso sotto la loro ala, e che non ringrazierò mai abbastanza!
E così stavo accumulando anche esperienza…
Eppure, più proseguivo il mio percorso, più ficcanasavo in quel mondo, e più continuavo a dirmi:
“sì è tutto fantastico, ma se io dovessi sposarmi, vorrei qualcosa di diverso da tutto quello che vedo”.
Ogni matrimonio è bellissimo ed unico come gli sposi, ma devo ammettere che continuavo a vedere sempre le stesse ispirazioni…
il vintage, i viaggi, le fiabe Disney, country-chic, shabby-chic, boho-chic, chic di qua, chic di là!
E sempre idee copiate pari pari da Pinterest, con pochissimo approfondimento dei temi, poca rielaborazione e personalizzazione!
Insomma, mi sentivo diversa da tutte le wedding planner che avevo conosciuto e che stalkeravo sui social.
All’inizio pensavo che queste differenze fossero segno che forse non era la strada per me!
Poi ho capito che era proprio il contrario…potevo dare il mio contributo per qualcosa di diverso e nuovo!
Sapevo che volevo distinguermi, avevo una visione diversa di come potevano essere i matrimoni che volevo organizzare.
Ho pensato: “ma le spose come me? Quelle ragazze che si sono sempre sentite giudicare come diverse, troppo particolari, dark, a volte involontariamente addirittura escluse dal gruppo perché avevano gusti troppo eccentrici e strani, fuori dal comune?
Spose che nonostante questo, sognano un matrimonio romantico e raffinato, ma che sia nelle loro corde, che le rappresenti.
Spose che desiderano un matrimonio ricercato, con tante simbologie, riferimenti e dettagli ben studiati, che prendano forma creando un’estetica coordinata e ricca di significato, che racconti le loro personalità insolite.
E poi perché insolito e alternativo devono per forza essere sinonimi di trash e pacchiano?”
Per questo ho deciso di creare The Other Wedding, la prima agenzia di wedding planner e designer specializzata in Unusual Wedding:
Come lo faccio? Con un Metodo che ho studiato appositamente e che ho fatto mio, ma te ne parlo in modo più approfondito in questo video introduttivo e in questo articolo.
Oggi sono molto contenta di aver seguito il mio istinto ed essere rimasta fedele a me stessa.
Sono felice dei riscontri positivi che sto ricevendo dalle tante persone che mi dicono che quello che sto facendo è davvero qualcosa che non avevano mai visto e che non pensavano di poter avere.
La strada è ancora lunga, ma sono determinata ad aiutare tutte le spose ribelli dall’animo romantico, realizzando per loro un Unusual Wedding che mostri a tutti i loro invitati la loro bellezza insolita e ricercata.
In pillole!
In questo articolo hai imparato che:
Spero tanto di averti incoraggiata ad esporre il tuo lato inusuale, anche (e in particolar modo) nel tuo matrimonio!
I tuoi ospiti meritano di godere della tua bellezza insolita, e tu devi andarne fiera, sempre!
Se ti è piaciuta la mia storia, scrivimi e fammelo sapere!
Mi farebbe piacere conoscere la tua ?