Nel precedente articolo (se te lo sei persa, puoi leggerlo qui) hai finalmente scoperto cosa fa una wedding planner, e questa figura professionale così misteriosa ora non ha più segreti per te!
Quindi oggi ti svelo altri mestieri e altri misteri ?
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di “wedding designer“.
Chi sarà? Cosa farà? Già la wedding planner non si capisce cosa fa, ci si mette pure questa adesso a complicare le cose?!
Te lo spiego in quattro e quattr’otto!
La questione è piuttosto semplice: se la wedding planner si occupa di tutta l’organizzazione, gestione, coordinamento e regia del matrimonio e dei fornitori coinvolti, la wedding designer si occupa di tutto quello che riguarda lo stile e l’estetica del matrimonio.
La confusione attorno a queste figure professionali deriva dal fatto che spesso la wedding planner è anche wedding designer, e si occupa di tutto lei.
Ma con gli anni, si stanno formando professioni sempre più specifiche, per cui si sta tendendo a separare gli aspetti di organizzazione e design, soprattutto negli eventi grossi, in cui la mole e la complessità del lavoro richiedono professionisti specificatamente formati per affrontarlo al meglio.
Ci sono poi alcune professioniste che si definiscono wedding designer ma si occupano solo delle grafiche del matrimonio: partecipazioni, tag per i confetti, bigliettini di ringraziamento per le bomboniere, segnatavolo, tableau de mariage ecc.
Secondo me, non è per niente lo stesso lavoro.
Probabilmente il termine più corretto sarebbe wedding graphic designer.
A mio avviso, una wedding designer vera e propria è una professionista adeguatamente formata che si occupa dello studio approfondito e completo dell’armonia estetica del matrimonio, rendendo tutto dettagliato e coordinato.
Se non ci si improvvisa wedding planner infatti, ci si improvvisa ancora meno wedding designer, perché quella dell’organizzazione è una dote naturale, arricchita principalmente da esperienze e formazione, mentre una designer nasce con una dote che da sola non basta per renderla un lavoro.
Serve una forma mentis, un metodo di lavoro ben strutturato, delle competenze tecniche specifiche.
Per esempio, ad usare un programma di grafica si può imparare con la buona volontà, ma il percorso creativo per costruire un progetto (di qualunque tipo, non solo di matrimonio) studiato, coordinato e mozzafiato, te lo insegnano principalmente all’università, o in corsi di formazione molto ben strutturati.
Quel modus operandi che insegnano diventa poi la base per costruire il proprio metodo di lavoro specifico, ma la base è quella importante da cui partire.
Se non c’è quella, si noterà.
Chi si occupa esclusivamente di grafiche di matrimonio (in modo serio) ha per forza un percorso formativo alle spalle, ma se non si occupa dello studio di un progetto completo per il design del matrimonio, io non mi sento di chiamarla wedding designer.
D’altra parte, un’interior designer e un artigiano del legno fanno lo stesso lavoro?
Ecco, l’interior designer ha le capacità, la sensibilità e la formazione giuste per creare un progetto a tutto tondo per il design della tua casa, e sa che, se non ha le competenze giuste, si deve fare aiutare da specifici artigiani per realizzare la sua visione e quella del cliente.
Allo stesso modo funziona il rapporto tra wedding planner, wedding designer e wedding graphic designer.
Ognuno ha la sua competenza specifica, ed insieme, grazie al gioco di squadra, formano un progetto a tutto tondo per il tuo matrimonio.
Ora, nulla toglie ad una professionista di poter fare tutto questo da sola, ma quello che mi preme farti capire è che deve averne le competenze.
Penso non sia corretto far credere il contrario, soprattutto nei confronti degli sposi, che pensano di affidarsi ad una professionista e invece rimangono scontenti del lavoro (giustamente), creando poi la disillusione che la wedding planner frega solo dei soldi e non serve a niente se non a far venire ancora più nervoso!
Mi vengono in mente i servizi di Striscia la notizia in cui si scoprono dottori e dentisti che praticano la professione senza essere laureati.
Questo è un caso lampante (e molto più grave purtroppo) dell’assurdità della circostanza, perché con la salute non si scherza, e perché un dottore si presuppone che abbia fatto un percorso formativo adeguato per svolgere quel lavoro.
Invece nell’ambito wedding non serve una laurea, ognuno può decidere di essere una wedding designer dalla sera alla mattina, e per questo si creano infiniti fraintendimenti e malcontenti.