Su questo argomento, devo fare una premessa.
Non sono particolarmente maniaca del bon ton.
Preferisco di gran lunga innovare le tradizioni,
ma dietro ad un cambiamento vincente c’è sempre una conoscenza profonda
delle origini di un’usanza.
Ecco allora, una veloce guida su come apparecchiare elegantemente una tavola per un matrimonio,
tenendo sempre presente che ad ogni utensile corrisponde un’utilità precisa,
e che tra il troppo e il poco, è meglio scegliere l’essenziale!
Sembra una cosa scontata, ma è sempre meglio precisare:
la tavola deve essere pulita, la tovaglia stirata senza pieghe e senza macchie,
possibilmente con tovaglioli abbinati, anch’essi stirati e puliti.
Potevo non fare riferimento alla regina delle buone maniere?
No, non potevo! Per cui…
Csaba della Zorza scrive:
“La tavola formale è un tripudio di bellezza e opulenza.
Non possono mancare:
• una tovaglia pregiata stirata alla perfezione e senza righe,
poggiata su un mollettone o coperta da tavolo
• i tovaglioli del corredo (abbinati per stoffa, colore, stile)
• i coperti propriamente apparecchiati con sottopiatto
• stoviglie di porcellana
• cristalleria per bicchieri e brocche
• argenteria per posate e accessori
• candelabri e candele
• decorazioni floreali
• segnaposto scritti a mano
Se il banchetto è molto ampio,
è opportuno prevedere anche un pannello esplicativo
che indichi le sedute a ciascun commensale,
dividendo le persone in gruppi di 8 (meglio) o al massimo 12 per tavolo.”
I coperti (un coperto è lo spazio sulla tavola dove vengono posati il piatto, le posate e i bicchieri)
sono generalmente compresi tra i 40 e i 60 cm di larghezza ognuno
(tranne ovviamente ora, in cui il covid-19 impone almeno 1 metro),
e devono essere equidistanti gli uni dagli altri.
Solitamente, il servizio che prevale ai matrimoni è quello “alla russa“,
per cui ogni portata arriva al commensale già porzionata nell’apposito piatto.
Per questo motivo, gli ospiti, quando si siedono al proprio posto,
trovano solo il sottopiatto e un piatto piano,
su cui andranno adagiati i piatti con le pietanze,
portata per portata.
Il tovagliolo è al centro del sottopiatto,
o a sinistra delle posate, piegato a rettangolo o a triangolo.
Le posate sono poste in ordine di utilizzo,
le più esterne saranno le prime ad essere utilizzate,
come ci insegna anche Molly Brown quando dice a Di Caprio in Titanic:
“comincia sempre dall’esterno”.
Ci sono tantissimi tipi di posate, ma nell’uso odierno,
anche in banchetti formali come quello del matrimonio,
sono generalmente limitate a forchette a sinistra,
mentre a destra coltelli (da carne e/o da pesce, con la lama rivolta verso il piatto)
ed eventuale cucchiaio da minestra.
Ormai difficile trovare le posate da dessert,
che andrebbero sopra il sottopiatto in orizzontale,
e che oggi si preferisce portare assieme al dolce già sul piattino apposito.
Spesso si confonde il cucchiaino da tè con quello da dessert,
e Csaba in “Cortesie per gli ospiti” l’avrà ribadito almeno sei milioni di volte.
Se ricevi a casa, posso dirlo? Chissenefrega.
Se al tuo matrimonio il catering non ha quello specifico da dolce,
potrebbe o portare quello da tè sul piattino della torta,
o apparecchiarlo sulla tavola anche se sbagliato.
Ma probabilmente quel giorno sarai talmente felice,
che…ripeto…chissenefrega? ?
Spesso si confonde il cucchiaino da tè con quello da dessert,
e Csaba in “Cortesie per gli ospiti” l’avrà ribadito almeno sei milioni di volte.
Se ricevi a casa, posso dirlo? Chissenefrega.
Se al tuo matrimonio il catering non ha quello specifico da dolce,
potrebbe o portare quello da tè sul piattino della torta,
o apparecchiarlo sulla tavola anche se sbagliato.
Ma probabilmente quel giorno sarai talmente felice,
che…ripeto…chissenefrega? ?
Troviamo poi, a sinistra e sopra al tovagliolo o alle forchette,
l’eventuale piattino o ciotolina del pane,
mentre a destra, sopra ai coltelli, abbiamo la cristalleria,
suddivisa in bicchieri da acqua, da vino (bianco e/o rosso), e flûte da champagne.
Il centrotavola deve essere della giusta dimensione
per permettere di apparecchiare agevolmente.
Non dovrebbe quindi essere né troppo addossato ai coperti,
né troppo alto, per permettere la visuale a tutti gli ospiti.
Come regola generale infine,
se hai paura di sbagliare,
ti consiglio di prediligere la sobrietà e la simmetria:
dopotutto, less is more!
Caterina