Sapevi che ci sono diversi modi in cui una wedding planner può ricevere il suo compenso?
Sì, perché questa professione non è ancora riconosciuta fiscalmente, per cui anche il metodo di pagamento non è definito come, per esempio, un avvocato o un commerciante.
Negli anni tuttavia, con l’influenza dei paesi anglosassoni, dove il lavoro è molto meglio definito e riconosciuto, si sono sviluppati principalmente
3 metodi con cui le wedding planner ricevono la loro parcella:
1 – LA PERCENTUALE
Ovvero, non chiede nulla agli sposi, ma lavora solo con fornitori scelti da lei, che le garantiscono una percentuale che oscilla attorno al 5/10% dei guadagni di ognuno di loro.
PRO
- Questo metodo fa gola agli sposi, perché a loro sembra di non pagare per il servizio, e di ottenerne solo il beneficio.
- Non dover cercare altri fornitori e affidarsi a qualcuno che ha già il pacchetto bello pronto per loro, fa risparmiare tempo e stress (ma solo apparentemente soldi).
CONTRO
- Alcuni fornitori aumentano il prezzo agli sposi di quel 5/10% che dovranno poi dare alla wedding planner, per cui alla fine la pagano comunque, non sapendolo.
- A mio parere, il “contro” gigante è che queste wp costruiscono un team di fornitori di fiducia (che è una cosa buona), imponendo alla coppia di scegliere per forza quei professionisti.
Spesso si accordano con delle location e si presentano agli sposi come location manager, vendendogli poi il pacchetto tutto compreso.
Credo che l’affiliarsi a delle strutture sia una cosa positiva e sicuramente auspicabile per una wp, tuttavia trovo che imporre gli stessi fornitori ad ogni coppia, sia l’apoteosi del matrimonio copia-incolla (e infatti guardando le foto, sembrano tutte uguali).
Ogni coppia è diversa, con esigenze e richieste diverse, e non credo sia giusto proporre a tutti la stessa risposta.
2 – NON CHIEDONO SOLDI
Alcune wp non chiedono una parcella per i loro servigi.
Forse ti starai chiedendo come sia possibile che lavorino per niente?
E infatti è una supercazzola.
Cioè, gestiscono loro il budget degli sposi, che per esempio è di 25k €, e realizzano un matrimonio da 20k, così si tengono quei 5k per sé.
PRO
Non ne vedo
CONTRO
C’è bisogno che lo scriva davvero?
Mi sembra un modo disonesto e poco dignitoso di lavorare, ma questa è solo la mia modesta opinione.
3 – A QUOTA FISSA
Quando una coppia va dalla wp, riceve un preventivo con quotata la parcella per i suoi servizi.
La quotazione può tenere conto del budget, del numero degli invitati, della distanza, e di molte altre cose.
Quello che comunque viene chiesto agli sposi è il compenso chiaro e tondo per il suo lavoro.
PRO
- Credo sia il metodo più onesto e limpido di lavorare
- Gli sposi sanno a quanto ammonta il loro investimento, senza sotterfugi o malghini nascosti
CONTRO
Spesso alla coppia sembra una cifra extra (e spesso sacrificabile) da aggiungere alle altre spese del matrimonio.
Quest’ultimo è il metodo con cui ho scelto di lavorare io fino ad ora,
perché credo sia il modo migliore per costruire un rapporto di fiducia con le coppie, cosa imprescindibile e fondamentale per me.
Vorrei poi fare una precisazione sulla questione della percentuale.
Alcuni fornitori scelgono di darla alla wedding planner, sottraendola dai loro guadagni.
Questo è inteso come un ringraziamento nei suoi confronti per averli raccomandati alla coppia, ed aver risparmiato loro il tempo e gli investimenti pubblicitari che avrebbero altrimenti dovuto impiegare per avere quel lavoro.
Su questo non sono totalmente contraria, ma sempre e solo se:
- quella percentuale è sottratta dal guadagno del fornitore, e non rincarata sul prezzo che hanno pagato gli sposi
- la wp non sceglie i fornitori da proporre alla coppia in base a chi le dà la percentuale, nonostante sa che sarebbe a discapito dei desideri dei clienti e della buona riuscita del matrimonio
Grazie per aver letto questo articolo,
spero ti sia stato utile!
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A presto,
Caterina