Sigfrido e Brunilde
Quando ancora ero all’università, ho conosciuto il lavoro di un illustratore
vissuto a cavallo tra 1800 e 1900, Arthur Rackham.
Mi innamorai subito della sua arte, che divenne immediatamente fonte di ispirazione per me.
Per cui, quando ho scoperto che aveva illustrato i manifesti per l’Anello dei Nibelunghi,
sono andata in brodo di giuggiole.
Si tratta di una tetralogia di 4 opere liriche di Richard Wagner tratta dalla mitologia nordica.
Illustrazioni, lirica, vichinghi.
L’apoteosi della bellezza per me!
Ho iniziato a studiare gli argomenti e le opere,
e ho scelto di focalizzarmi sulla terza: il Sigfrido.
Quello che mi ha colpito di questa storia è l’amore tra
Sigfrido, figlio di Odino, e Brunilde, una valchiria.
Ecco la storia:
“Brunilde era una delle più belle Valchirie, vergini-guerriere inviate, secondo la mitologia nordica, sui campi di battaglia a scegliere i combattenti destinati a morte gloriosa.
Era però, anche la più testarda ed orgogliosa e con attitudine alla disobbedienza.
Proprio a causa di quel suo carattere, per punizione Odino, Re degli Dei, la relegò sulla cima di un monte circondato di fiamme.
A salvarla arrivò l’eroe di stirpe divina, Sigfrido.
Tra i due scoppiò l’amore. Reciproco e totale che, come spesso succede, attirò sui due innamorati invidie e gelosie.
Il cattivo di turno era il mago Hayen, vero genio del male, segretamente e follemente innamorato della bella Valchiria.
Egli riuscì con un incantesimo a dividere i due amanti.
Con un filtro magico, fatto bere con l’inganno a Sigfrido, ospite del Re dei Burgundi, fece accendere d’amore e di passione il cuore dell’eroe per la bella Crimilde, figlia del Re.
Sotto l’effetto dell’incantesimo, l’eroe abbandonò Brunilde e sposò Crimilde.
E non si accontentò di questo. Brigò e ci riuscì, a far sposare Brunilde con Gunther, fratello di Crimilde.
Umiliata e offesa, la bella Valchiria finse di accondiscendere alle richieste dell’ex-innamorato. Sposò Gunther, ma dentro di sé covò una terribile vendetta: rivelò al perfido Heyen il punto vulnerabile dell’eroe.
Sigfrido, infatti, in una delle tante sue imprese, aveva affrontato ed ucciso il drago Fafnir e si era bagnato nel suo sangue, rendendosi invulnerabile. Ad eccezione della spalla sinistra, su cui si era depositata una foglia.
Proprio in quel punto della spalla fu scagliata la freccia che lo uccise.
Quando apprese dell’inganno del filtro, Brunilde, non reggendo al dolore e al rimorso, si lanciò con il cavallo sulla pira che Crimilde aveva fatto innalzare per adagiare il cadavere dell’eroe, e vi trovò la morte.
Le fiamme si alzarono e raggiunsero il Walhalla, la residenza degli Dei.
Odino l’accolse a braccia aperte, e qui gli spiriti dei due amanti vissero uniti e per sempre.”
(Fonte: https://vitoditaranto.wordpress.com/2016/12/07/la-leggenda-di-brunilde-e-sigfrido/)
E insomma, un bel drammone tragggico!
Ovviamente io organizzo matrimoni,
per cui ho preferito raccontare la parte bella di tutta questa storiona!
[Piccola curiosità: dalla loro unione nascerà Aslaug, futura moglie di Ragnar Loðbrók
(se hai visto la serie tv Vikings, è probabile che non ti stia molto simpatica.
Io non l’ho mai sopportata. Team Lagertha forever!)]
IL RITO
La mitologia nordica e la cultura vichinga mi hanno sempre affascinata,
e ormai diversi anni fa, cercai fonti che parlassero di come questo popolo celebrava i matrimoni.
I documenti erano pochissimi, così ho deciso di tradurre quello che ho trovato
e di scriverci un articolo (lo trovi qui).
Inoltre, in occasione di questo shooting,
ho scambiato due chiacchiere con uno studioso dell’argomento
che mi ha gentilmente confermato che le informazioni erano corrette,
e mi ha raccontato qualcosa di più, che ho subito aggiunto all’articolo.
Ovviamente però, non potevo di certo riportare in vita proprio tutto per filo e per segno.
Insomma, non me la sentivo di sgozzare un capretto,
sacrificarlo agli dèi e far bagnare la coppia nel suo sangue!
Dovevo rielaborare il rito e renderlo contemporaneo.
Allora cosa ho fatto?
Ho deciso di scriverlo e celebrarlo io,
cercando di trovare un equilibrio tra le fonti storiche
e la nostra cultura odierna.
Eh sì, quella che vedi in foto sono proprio io!
Devo dire che è stato molto emozionante celebrare questo rito,
tanto che ho deciso di proporlo come servizio
per chi sente questa cultura e questo modo di vivere affini
(per maggiori informazioni puoi contattarmi qui o sui social).
Da puntigliosa amante della storia,
sono consapevole che ci sono delle inesattezze storiche,
ma ho pensato potessero essere un buon compromesso
per riportare in vita un rito affascinante.
Per esempio, le fonti parlano di spade, ma per creare armonia estetica,
ho volontariamente scelto le più piccole daghe,
maggiormente utilizzate nell’Europa del Basso Medioevo.
LA LOCATION
Il luogo scelto per questa occasione è una cascata che si trova a Moraduccio,
un paesino dell’Appennino al confine tra Emilia Romagna e Toscana.
Il fiume, il bosco, la roccia da cui scroscia la cascata ricordano i paesi nordici,
e il silenzio lo rende un posto quasi sacro,
in cui poter ascoltare la Natura ed entrare in armonia con lei.
BRUNILDE
Lo studio del look non è stato semplice, soprattutto quello di Brunilde.
Volevo evocare il coraggio e la forza delle valchirie,
e allo stesso tempo renderlo elegante e contemporaneo.
Dalle illustrazioni volevo richiamare l’idea dell’armatura,
renderla più leggera e astratta.
Per questo ho pensato alla tecnica della wire art, le sculture in fil di ferro.
Non sapevo ancora bene come farla, non avendo ancora trovato l’abito,
ma con questa idea ho iniziato a contattare diverse artiste
che sapessero maneggiare questa tecnica.
Tutte mi hanno detto di no, perché era troppo complesso da realizzare,
o semplicemente non era nelle loro corde.
Finché non ho incontrato Donata di Le Bianche Margherite,
che ha accolto con grande entusiasmo la mia idea matta.
Insieme abbiamo fatto diverse versioni e
abbiamo pensato a come poter rielaborare il concetto.
Finalmente, dopo vari tentativi,
abbiamo capito come abbinare questa idea con l’abito trovato.
Un’armatura o un corsetto, non si sarebbero armonizzati bene,
a causa del modello e del tessuto del vestito,
per cui abbiamo deciso di accentuare e assecondare le sue forme,
valorizzandole con una cintura alta.
Il disegno è tratto da uno studio sulla composizione dei simboli nordici,
rappresentato nella sua semplicità.
In abbinamento poi,
Donata ha realizzato le spalline di questa particolare armatura astratta,
e ha arricchito tutto con piccole perline e gemme,
per creare un effetto molto raffinato e romantico.
Ho completamente amato questa parte del progetto e,
nonostante ci abbia messe alla prova,
credo sia la perfetta dimostrazione di un lavoro di squadra magnifico.
SIGFRIDO
Sigfrido invece, indossa dei pantaloni dalla forma originale e indossata dai popoli nordici.
La parte inferiore che copre il polpaccio e la caviglia è più stretta
per essere infilata dentro agli stivali oppure,
come nel nostro caso, legata da dei lacci.
I DETTAGLI
Entrambi portano un piccolo accessorio gioiello ispirato alla bellezza della Natura:
foglioline d’argento nei capelli di Brunilde
e sulla camicia di Sigfrido come boutonnière.
Anche le magnifiche e delicate partecipazioni recano un simbolo vichingo,
oltre all’illustrazione di Brunilde che bacia l’anello all’interno della busta.
Durante la cerimonia, gli anelli sono consacrati all’interno del torque,
il bracciale maschile che ogni vichingo libero indossava.
Inoltre il rito e i voti, esprimono in ogni parte la libertà e l’uguaglianza di entrambi.
Ognuno indossa il proprio anello in autonomia,
ad indicare la scelta libera e consapevole di essere parte della coppia.
Così come i voti,
che recitano non il possesso dell’altro né l’unione dei due in una persona sola,
ma la scelta individuale e libera di essere parte di una coppia unita
in cui regnano l’uguaglianza, la libertà e l’amore,
promuovendo così l’armonia con se stessi, con la coppia e con la Natura.
Grazie per aver letto questo articolo,
spero ti sia stato utile!
Se desideri sposarti con il Rito Nordico,
puoi prenotare una consulenza conoscitiva gratuita con me
scrivendomi sui social, su whatsapp o per mail.
Trovi tutti i miei contatti qui.
A presto,
Caterina
Un enorme grazie ai professionisti che hanno contribuito
a rendere reale questa storia
Concept + Design + Planning • The Other Wedding
Fotografia • Matteo Rossi
Video • Mario Albanese Pereira
Flower design • Botanik shop
Abito Brunilde • Officina di Cucitura
Accessorio capelli e Boutonnière • Aembrosia Luxury Embroidery
Accessori in wireart • Le Bianche Margherite
Hair + Make up • Carlotta Pagnoni
Partecipazioni e grafiche • Carta Cadabra
Anelli • Matteo Mazzini Orafo
Sigfrido + Brunilde • Edoardo + Camilla
Celebrante | Goði • Caterina The Other Wedding