La Primavera di Botticelli è un’opera d’arte straordinaria, un inno alla vita, alla rinascita, alla luce che sorge dall’oscurità.
L’opera fa parte del periodo profano di Botticelli, risalente indicativamente al 1482-1485, durante il quale il pittore si dedica alla rappresentazione di figure e personaggi mitologici, che hanno fatto la storia e si sono profondamente radicati nel nostro immaginario.
Nell’opera troviamo 9 personaggi ispirati alla mitologia classica.
Al centro ovviamente Venere, anche se alcuni vi hanno letto Giunone in attesa di Marte. Sopra Venere/Giunone c’è Cupido che con le sue frecce fa scattare l’amore nella radura. A destra di Venere troviamo Zefiro, il vento di primavera, che agguanta la ninfa Cloris, che comincia a emettere fiori dalla bocca per poi diventare Flora.
A sinistra di Venere invece ci sono le Tre Grazie, compagne inseparabili di Venere e Apollo. Gli abiti che indossano sono così leggeri da lasciar trasparire la loro nudità, mentre i gioielli preziosi sono complessi e unici, sintomo dell’attività precedente di Botticelli: l’orafo.
Infine Mercurio difende tutta la perfezione di quel momento dalle intemperie e dalla caducità del tempo attraverso il suo bastone alato.
Tutta la scena è ambientato in una radura tra gli alberi d’aranci in fiore e carichi di frutti.
Le piante sono le vere protagoniste di quest’opera: gli esperti vi hanno scovato più di 190 specie di piante che fioriscono realmente nella campagna fiorentina tra marzo e maggio, e va detto che i fiori li si vede davvero ovunque, dal prato, alle fronde degli alberi, tra le mani di Flora o sul suo vestito e in ogni più piccolo dettaglio.
Anche la luce gioca un ruolo fondamentale nel rendere l’atmosfera perfetta e surreale di questa scena.
Evidentemente è innaturale, illumina i personaggi, e fa risaltare l’oscurità del boschetto, proprio come a dire “la rinascita è iniziata, ma l’inverno è appena passato: celebriamo la luce e il suo ciclo infinito che si completa con la notte”.
La Primavera di Botticelli ha influenzato l’immaginario di generazioni e generazioni senza soluzione di continuità, la sua estetica ha decretato gli stili di artisti, registi e cantautori, oltre che di poeti e scrittori, e come potevo io in questo periodo di tale fermento primaverile non rifarmi all’estetica di quest’opera?
Vorrei poter dire che sono la prima, ma è evidente che siano state in molte prima di me a ispirarsi al Botticelli per la creazione del design di eventi, una fra tutte la regina Elisabetta II: sapevi che il vestito che ha indossato la regina era proprio ispirato alla Primavera di Botticelli? L’idea era infatti che rappresentasse la rinascita e la gioia di una nuova era di benessere dopo le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale.
Ma come possiamo declinare quest’ispirazione in stile Unusual?
Partirei probabilmente dai fiori, grandi protagonisti della “Primavera”. Cercherei di trarne un pattern originale da declinare per alcuni dettagli del matrimonio, come i menù, il tableau, le partecipazioni.
Queste ultime probabilmente le terrei anticate, eleganti, con qualche dettaglio metallico, ma semplici all’esterno, mentre all’interno darei libero sfogo all’arte della “Primavera”, con fiori e illustrazioni.
Proprio come nel dipinto, lascerei il contrasto tra la luce e l’ombra, giocando con i toni scuri della mise en place e i fiori, scegliendoli tra chiari e luminosi e scuri e affascinanti .
Un posto d’onore dovrebbe essere ricoperto dai fiori e frutti della pianta d’arancio, utilizzandone anche le foglie e gli steli di quel tipico verde scuro, magari, come vorrebbe la tradizione, proprio per il tuo bouquet.
Queste composizioni floreali, assolutamente fondamentali per dare vita a un matrimonio ispirato alla “Primavera” di Botticelli, potrebbero andare a decorare la zona del rito, le basi del tableau, e ovviamente i tavoli, combinandosi con le candele a stelo lungo su candelabri di stagno.
Aggiungerei poi proprio alcuni dettagli in stagno sulle tavole e sul set delle bomboniere o del libro degli ospiti: i particolari in metallo creano il giusto cortocircuito insieme ai centrotavola naturali.
Vedrei bene dei mobili in legno scuro, che diano l’idea dell’artigianalità e dell’antico, e poi delle cornici dorate sormontate di fiori, candele e candelabri, e magari dei lampadari stile Belle Epoque, ma con rampicanti verdi e fiori a inglobarli nell’atmosfera naturale.
Infine i tessuti: anche giocare con i tessuti potrebbe essere un modo originale per dare vita a un matrimonio ispirato alla “Primavera” di Botticelli, magari a partire proprio dalle partecipazioni, che come ti ho raccontato qui non devono essere necessariamente di carta, ma se vuoi possiamo realizzarle utilizzando scampoli di tessuto. E poi giocando con stoffe di diversi colori possiamo valorizzare sia i tavoli che le sedie sposi, o eventuali dettagli come il set delle bomboniere o il tableau.
Ed ora, a proposito di tessuti, parliamo di abiti.
Se per il tuo abito da sposa vuoi ispirarti alla “Primavera” di Botticelli, sicuramente dovremmo andare su tessuti leggeri e fluttuanti, come lo chiffon, il tulle, la seta leggera.
Esalterei le trasparenze, per dare quel senso di etereo, magico, quasi distaccato dal mondo, e lo stesso farei con il trucco.
I capelli morbidi e mossi, magari con alcuni particolari preziosi: un fermaglio speciale o un accessorio leggero per la fronte. Esattamente come il Botticelli valorizza le sue Grazie con gioielli speciali, allo stesso modo potremmo andare a rendere particolare il tuo stile sposa con un medaglione o una spilla importante, oppure giocare proprio con i ricami floreali sia per l’abito che, magari, per il velo (te ne avevo parlato un po’ qui).
Se vuoi discostarti dal bianco, possiamo giocare con il color champagne, caldo e quasi dall’effetto nude, molto naturale, con dettagli floreali o delle sfumature di colore in degradé: affascinante e originale. Oppure, giocando sempre con tessuti leggeri, perché non puntare su un corpetto e gonna scivolata? Una magia d’altri tempi.
Il rito simbolico che probabilmente più di tutti corona questa ispirazione è il rito del tree planting, ma è anche vero che non tutti possediamo il pollice verde e la naturale predisposizione a fare durare i viventi in vaso. E allora perché non pensare allo scambio delle rose (o fiori che più preferisci) stabilizzati? Magari combinandolo con il più tradizionale scambio delle fedi.
Quale dovrebbe essere la location di un matrimonio ispirato alla “Primavera” di Botticelli?
Ci vedrei perfettamente una corte interna di una villa antica o di un’abbazia sconsacrata, ma anche, e forse soprattutto, la radura di un boschetto, magari proprio di aranci. Però si sa, la primavera è traditrice, e quindi bisogna sempre star pronti con un piano B equivalente in comfort e bellezza, e quindi una grande sala, antica o rustica, come preferisci.
Ed ora eccoti la galleria Pinterest che ho preparato per te!
Sono riuscita a portarti con me all’interno di questo meraviglioso dipinto?
Grazie per aver letto questo articolo,
spero ti sia stato utile!
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A presto,
Caterina