Te lo avevo preannunciato qualche tempo fa, e quindi eccomi finalmente con un’agile guida su come gestire una delle questioni più spinose dell’organizzazione di un matrimonio: i +1, ossia gli accompagnatori dei tuoi invitati.
Infatti, insieme alla questione bambini (di cui ti ho parlato qui), i +1 rientrano in quella categoria di invitati davvero delicata, difficile da gestire e che crea sempre polemiche e discussioni senza mai in realtà arrivare da nessuna parte.
I +1 in breve sono quegli invitati a cui estendi l’invito esclusivamente in virtù della loro relazione con un tuo amico, parente o collega: il classico invito per educazione.
Però questi inviti per educazione hanno un costo non indifferente. Quindi come fare?
Esiste una regola fissa? Una sorta di bon ton che ci indichi la via da seguire?
Effettivamente c’è, ma in questo caso non ci semplifica per niente la vita: secondo l’etichetta infatti i +1 devono essere inclusi tra gli invitati.
Quindi, dando per scontato che l’invito sia esteso alle coppie sposate o durature, al momento in cui si inviano le partecipazioni, o anche prima se possibile, agli amici, parenti o colleghi di cui non si conoscano le relazioni si chiede se porteranno un/una accompagnatore/trice e il nome.
Questa regola secondo te ci ha tolto dai guai nel fare la lista degli invitati?
A mio parere decisamente no, perché per quanto sulla carta sia facile stilare regole, poi bisogna calare il tutto nella realtà, declinando la regola sulla specifica situazione.
Come sappiamo tutti molto bene, il budget di un matrimonio è un problema: è un problema perché il servizio richiesto è di alta qualità, perché gli invitati sono sempre tanti, e perché i problemi cui far fronte quando si organizza un evento di questa portata non si contano e bisogna essere pronti ad ogni possibilità.
Il ché significa che a un certo punto della tua organizzazione ogni piccola variazione comincerà a pesare, e l’idea di dover spendere cifre considerevoli per invitati mai visti o conosciuti potrebbe urtarti parecchio i nervi.
Questo problema certo non si pone se i +1 sono pochi o se non hai limiti di budget. Ma se gli accompagnatori cominciano a crescere e c’è un limite ai soldi che puoi spendere come si fa?
Ecco, adesso quindi ci ritroveremo a uscire dalle regole del galateo per utilizzare un po’ di buon senso e gestire al meglio la questione.
Quindi, partiamo dalle basi: come si scrive una lista invitati funzionale?
Sposandovi state mettendo insieme due famiglie, probabilmente gruppi di amici differenti, e un gruppo comune, cioè gli amici con cui la frequentazione è rimasta assidua negli ultimi anni.
Quindi la cosa migliore è inizialmente redarre queste tre liste: lato sposa, lato sposo, lato in comune, oppure scrivere solo le prime due, indipendentemente l’uno dall’altro e poi andarle ad unire, il risultato sarà pressoché il medesimo.
La prima volta che ci si approccia alla lista invitati, i rischi sono due: c’è chi dimentica qualche pezzo qui e là, tra famiglia e conoscenti, e chi invece, ancora inconsapevole di quanto possa costare un matrimonio, inserisce chiunque, anche il corriere Amazon tanto gentile che viene a casa con una media di tre volte alla settimana.
E molto spesso queste due persone stanno insieme.
In ogni caso è assolutamente normale, ma anche fondamentale: da questo momento potete cominciare a fare i vostri ragionamenti e a confrontarvi se avete piacere con le vostre rispettive famiglie.
Ricordati che questo procedimento deve essere fatto abbastanza presto, perché tutti i fornitori con cui ti confronterai, dalla location, al catering, al fotografo etc ti chiederanno per prima cosa quando si svolgerà l’evento e in quanti sarete.
Da quella cifra iniziale considera che statisticamente ci sarà una defezione del 20%, ciò significa che se inviti 100 persone, di solito ne verranno 80, ma se vuoi ne parliamo meglio in un altro articolo.
Questi numeri tuttavia sono importanti quando si ragiona dei +1, perché ti fanno capire se a livello di budget puoi/vuoi permetterteli.
Se le cifre lievitano, come si può fare a mettere un argine ragionevole?
Partiamo dal presupposto che ognuno alla fine deve fare come crede meglio per le proprie relazioni interpersonali e per il proprio portafoglio, ma trovandomi qui a scriverti, provo a darti qualche consiglio che per esperienza ritengo ragionevole e funzionale.
I rapporti non sono tutti uguali, e di solito ciò che proviamo nei confronti degli altri è abbastanza reciproco: come tu vedi il tuo lontano cugino di quarto grado una volta ogni 5 anni, così sarà lo stesso per lui, e quindi non si stupirà se non inviterai la sua dolce metà (magari anzi si stupisce perché hai invitato lui).
Quindi verrà sia a te che al tuo partner abbastanza naturale invitare i +1 dei vostri amici più stretti, con cui avete instaurato anche voi una certa relazione più o meno assidua, e dovrebbe venire altrettanto naturale invitare anche i partner di lunga data dei vostri amici meno stretti, anche se non li conoscete direttamente.
Se una coppia sta insieme da più anni, o se è addirittura una coppia sposata, potrebbe risultare fuori luogo non estendere l’invito a entrambi.
Ma bisogna includere i partner dei colleghi che avete invitato solo per educazione? Oppure i partner dei vostri compagni di squadra che cambiano ogni sei mesi e che non avete mai visto? E l’ennesima ragazza del vostro vecchio amico che invitate in memoria dei vecchi tempi ma con cui ormai vi vedete di rado?
Bisogna essere onesti con sé stessi, da ambe le parti: certo sarebbe carino estendere l’invito a tutti quanti, ma ci sono delle praticità a cui far fronte, e quindi mi sembra ragionevole mettere un tetto massimo ai +1 che non comprende le categorie citate.
Una buona regola aurea potrebbe essere quella dei sei mesi: se stanno insieme da meno di sei mesi puoi non invitare il +1.
Ma anche se inviti un gruppo ben amalgamato, tipo una squadra di un qualche sport o la cerchia dei colleghi, puoi non includere i rispettivi partner, che magari neanche conosci.
Mentre invece, dal momento in cui inviti un tuo amico o parente che non fa parte di nessun gruppo e che potrebbe provare del disagio e sentirsi solo al tuo matrimonio, il mio consiglio è di considerare la possibilità di includere anche un suo accompagnatore, per rendere l’evento più sereno e bello possibile per tutti.
Allo stesso modo se stai organizzando un destination wedding, o se in generale alcuni tuoi invitati sono tenuti a spostarsi e a trascorrere fuori la notte per partecipare al tuo matrimonio: in questo caso vale certamente la regola del gruppo sopracitata, ma se non si parla di gruppi ma di singoli, mi sembra gentile invitare l’accompagnatore, anche se non l’hai mai visto o conosciuto e stanno insieme da poco.
Si dice sempre che il matrimonio è il tuo e l’importante è che tu ne sia felice e soddisfatta, il ché è sacrosanto.
Però se stai organizzando un matrimonio invece di limitarti alle firme in comune, è implicito che sia un tuo desiderio la soddisfazione di ogni invitato. Con dei giusti e ragionevoli compromessi, certo, ma dopotutto, se non ti importasse di condividere la tua felicità con loro, probabilmente non staresti neanche leggendo queste righe.
Una volta appurato quali saranno gli invitati e gli accompagnatori da includere, come formulare l’invito?
Da galateo, la partecipazione è sempre nominativa: quindi prima di scrivere i vostri inviti, informatevi sui nomi dei +1 che vorrete includere e inseriteli nelle partecipazioni.
Se invece volete lasciare la possibilità aperta anche in caso di +1 mancante al momento della consegna, potete inserire la dicitura apposita nella sezione del RSVP della vostra partecipazione, a cui l’invitato dovrà rispondere entro i termini richiesti aggiungendo eventualmente il nome del/la partner.
La questione è comunque molto difficile ed estremamente soggettiva, ben lungi dall’essersi risolta in questo articolo: tu cosa ne pensi? Come gestiresti i +1 al tuo matrimonio?
Grazie per aver letto questo articolo,
spero ti sia stato utile!
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A presto,
Caterina