Marta + Vittorio
Un elopement in Irlanda
Perché si fa un elopement? I motivi possono essere i più diversi: per Marta e Vittorio è stato il desiderio che il loro matrimonio fosse qualcosa di semplice, essenziale e vero.
Ricercavano quell’autenticità scevra da doveri e formalità.
In realtà la storia era iniziata in maniera molto diversa da come poi è andata: mi scrissero infatti per una consulenza per un matrimonio nell’anno successivo, che potremmo definire “normale” anche se quando i miei sposi mi contattano sanno perfettamente che di normale non c’è mai niente nei matrimoni che organizzo.
Tuttavia era già tardi: avevo già tutto l’anno sold out purtroppo, ma la sintonia con Marta e Vittorio è stata immediata, e speravo davvero di poter organizzare il loro matrimonio.
Caso o destino però ci misero lo zampino: alla fine Marta e Vittorio cambiarono un pochino dei loro piani, e così mi richiamarono per organizzare non più un matrimonio “normale” ma un elopement per giunta: si poteva fare!
Di che cos’è un elopement te ne ho già parlato in un articolo dedicato che puoi leggere qui: in pratica si tratta di una sorta di fuga romantica, in cui gli sposi, io (che in questi casi svolgo anche la funzione di celebrante) e a volte una manciata di invitati, a volte nessun altro, partiamo per un luogo lontano, di solito all’estero e celebriamo lì il matrimonio simbolico.
Insieme, io, Marta e Vittorio, abbiamo cercato un luogo sufficientemente magico e suggestivo che potesse soddisfare i loro desideri, e per trovarlo ci siamo rivolti all’Irlanda ed in particolare alla zona di Galway.
Qui ho trovato per loro un luogo davvero straordinario: una foresta centenaria, mantenuta dai proprietari intatta, esattamente com’era secoli addietro, eccetto per quei sentierini creati per raggiungere le diverse dome house nel bosco, o il lago balneabile, la sauna, le diverse camere e il ponte di corde: un vero e proprio b&b diffuso nella foresta, dove però non si svolgono matrimoni.
Infatti non è una struttura adatta allo svolgersi di un matrimonio in grande stile, e quindi ci è voluta tutta la mia capacità diplomatica per far capire alla proprietaria che il matrimonio che avevamo in mente era molto diverso da quello che lei poteva immaginare.
Doveva essere una cosa così semplice e familiare che non ci siamo preoccupati di fare un sopralluogo prima, come invece avevo fatto con Serena e Andrea per il loro matrimonio in Scozia (ricordi? Ti ho raccontato del loro elopement qui).
Infatti per arrivare alla nostra destinazione non sono mancate le avventure e disavventure (non tutte contraddistinte dalla classica fortuna irlandese).
Prima di tutto la tragedia scampata per eccellenza: in aeroporto hanno smarrito la valigia di Vittorio, con dentro ovviamente l’abito da sposo.
E quando temevamo che l’avrebbero dovuta cercare in chissà quale parte di aeroporti europei, si è scoperto che si era solo incastrata nel rullo, e così abbiamo potuto tirare un sospiro di sollievo.
Dopodiché, lungi da credere che i ritardi siano qualcosa di tipico solo del nostro paese, abbiamo perso il treno per Galway perché il tram è arrivato in spaventoso ritardo.
E quindi dopo un po’ di grattacapi e qualche riassestamento organizzativo siamo riusciti ad arrivare alla nostra agognata meta.
E per fortuna ci siamo arrivati con un giorno di anticipo: infatti la mattina dopo, Marta per un motivo o per l’altro si è svegliata con un braccio completamente bloccato.
Dopo essere stati bloccati da una mandria di mucche durante le pratiche organizzative, alla fine il matrimonio si è svolto esattamente come desideravano, in un posto da sogno, a metà tra la foresta di Sherwood e il regno del Piccolo Popolo.
Mentre i due sposi si preparavano, io e la fiorista abbiamo attraversato il labirintico reticolo di sentieri per arrivare alla meravigliosa quercia centenaria che vedi in foto: l’avevamo scelta il giorno prima come set perfetto della cerimonia simbolica.
Marta e Vittorio poi hanno scelto di incontrarsi prima della cerimonia vera e propria, per un first look intimo e spontaneo, che come sempre trovo davvero molto emozionante.
Qui abbiamo svolto due riti simbolici diversi per consacrare l’unione di Marta e Vittorio: l’handfasting che hanno scelto si svolgeva con l’utilizzo di tre corde, a simboleggiare la famiglia di lui, di lei e la nuova famiglia che andavano a formare insieme.
Le abbiamo legate di modo che il nodo finale formasse il simbolo dell’infinito, sancendo, attraverso il nodo, anche lo scambio delle fedi.
Ciascuno di loro ha portato con sé un vasetto con una manciata della propria terra natia, e in Irlanda hanno riempito un terzo vasetto con la terra che avrebbe consacrato la loro unione.
Dopodiché, durante il rito, hanno riempito un quarto vasetto con le tre terre, a rappresentare sia la loro nuova vita insieme sia il loro passato, le loro radici, e all’interno vi hanno sepolto i bigliettini con le loro promesse, dopo averle pronunciate ai piedi di quell’albero sacro.
Alla fine della cerimonia, Marta e Vittorio si sono dedicati al meraviglioso shooting di coppia in quel luogo assolutamente unico (puoi vedere qualcosa nella galleria qui sotto).
Tutto è stato estremamente familiare e spontaneo: per il pranzo siamo andati in paese e abbiamo festeggiato in maniera semplice e autentica, esattamente come desideravano.
Ed è questa la più bella gratificazione per me e per il mio lavoro.
Così, in quella cornice irlandese, è iniziata la loro nuova vita insieme, con tutta la bellezza e la magia delle favole di quella terra.
Design + Planning + Ceremony • The Other Wedding
Photographer • Remain in Light Photo
Flower design • Feather Grass Florals
Unusual Couple • Marta e Vittorio